Monday, November 13, 2006
Concludendo..
Concludo spiegando tutto ciò che posso fare, come lo faccio ecc, ecc per fornire un quadro completo di questa UD che ho sviluppato.
Lavorando in un I.T.I., ma soprattutto trovandomi ad insegnare in una scuola molto organizzata (che "leccata"!), ho a disposizione molti mezzi.
Prima di arrivare alla somministrazione della verifica, vado in laboratorio e assegno un'esercitazione basata sull'oscillatore a ponte di Wien (di solito richiede 4 ore), se addirittura mi avanza molto tempo, introduco una seconda esercitazione basata sull'oscillatore a sfasamento sulla falsariga di quella sull'oscillatore a ponte di Wien.
Lavorando in un I.T.I., ma soprattutto trovandomi ad insegnare in una scuola molto organizzata (che "leccata"!), ho a disposizione molti mezzi.
Prima di arrivare alla somministrazione della verifica, vado in laboratorio e assegno un'esercitazione basata sull'oscillatore a ponte di Wien (di solito richiede 4 ore), se addirittura mi avanza molto tempo, introduco una seconda esercitazione basata sull'oscillatore a sfasamento sulla falsariga di quella sull'oscillatore a ponte di Wien.
Qui la tempistica è abbastanza articolata perchè ho a disposzione solo 2 ore/settimana in laboratorio così, una nuova esercitazione richiede 2 settimane se realizzata praticamente (4 ore), oppure una sola (2 ore) se simulata al PC. L'esercitazione consisterà semplicemente nel chiedere che venga progettato un oscillatore (a ponte di Wien prima e a sfasamento dopo) che oscilli ad una certa frequenza: ai ragazzi spetta la realizzazione del circuito; data la configurazione base (schematizzata in un post precedente) e le formule di calcolo della frequenza di oscillazione (sul libro ma anche identiche a quelle che ho fatto ricavare a casa per compito), i ragazzi mi chiedono i componenti del valore a loro necessario, implementano il circuito ed effettuano le misure sul circuito per verificare il funzionamento previsto.
La conclusione dell'esercitazione non è nel semplice lavoro ma in una relazione che, preparata a casa singolarmente (nonostante il lavoro in classe sia svolto a coppie) e consegnata circa 10 giorni dopo, conterrà sia le basi teoriche del lavoro (approfondite non in dettaglio ma per sommi capi) che i risultati del lavoro con la spiegazione delle cause che hanno portato a quei risultati, accurati o meno rispetto a quanto previsto.
Riguardo le altre UD non svolgo attività laboratoriali, dedicando solo lezioni in classe. Non dico esclusivamente frontali, ma svolte anche con simulazioni in classe. Non mi fermo alla lezione frontale: ho a disposizione il laboratorio in cui, oltre alla pratica realizzazione dei circuito posso far simulare i ragazzi al proprio PC (uno per ogni coppia di alunni) oppure mostrar loro sui rispettivi PC la simulazione che io implemento al mio PC (server). Grazie al programma MasterEye posso decidere i privilegi dei vari PC del laboratorio, cosa visualizzare e che restrizioni applicare a ciascun PC . In classe oltre alla lezione frontale, posso portare un carrello multimediale col quale proiettare lucidi, lezioni multimediali (precedentemente da me realizate con powerpoint, excel, flash,...), navigare in rete per mostrare applet di applicazioni, datasheet di componenti (che 'attingo' dai siti delle industrie "semiconduttrici", le cosiddette "foundries") ecc, ecc... Molto utili sono le applet che la Analog Devices realizza: io, essendo iscritto alla loro mailing list, ne ricevo un paio al mese... Ma non solo, scarico anche datasheet completi (con tanto di "posting permission" ottenuto preventivamente per iscritto da quelle aziende) che rendo disponibili nel sitro della scuola (www.salesianisesto.it , "COMPITI e SUSSIDI", "Dalla P alla R", "Redaelli Paolo"): spesso invito i ragazzi a cercare in rete quei documenti oppure gli dico di andarseli a leggere/scaricare dalla mia zona all'interno del'appena citato sito della scuola. E' anche questa una modalità di apprendimento: il ricercare materiale e la curiosità tipica dei giovani 'dovrebbe' fare da stimolo all'apprendimento...
Manca (infine) la verifica, che svilupperò in un post successivo.
PR
